programma

Il festival sarà diffuso e multidisciplinare con un programma che amplifica la nozione di pergola, immaginandola come un intreccio di connessioni reticolari e ramificate nel territorio, in grado di legare i quattro borghi tramite un percorso di residenze artistiche, produzioni, spazi di dibattito e riflessione, eventi in spazi convenzionali e non convenzionali che attraversano paesaggi ed ecosistemi diversi legati da caratteristiche antropologiche e culturali comuni. Rispondendo all’isolamento che caratterizza l’area, il progetto si propone di ripensare il sistema di borghi come un tessuto esteso e connesso, dai confini porosi e attraversabili. L’osservazione dei cammini millenari dei pastori, delle forme dell’abitare temporaneo, della fragilità ambientale, dei riti di ieri oggi e domani costituisce la traccia su cui  gli artisti saranno invitati a riflettere in residenza andando a comporre un calendario polifonico fatto di performance, processi partecipativi, installazioni, incontri, che si concluderà in una grande festa comunitaria nata dall’incontro tra memorie ancestrali e futuro prossimo, storie antichissime e racconti inediti ma sempre corali e condivisi.

Il festival si articola in 2 sezioni che corrispondono ai momenti, strettamente legati tra loro, della formazione/riflessione pubblica e delle produzioni culturali nuove così come di quelle tipiche e legate alla tradizione.  Questi momenti sono immaginati come parte di un unico sistema linfatico e si nutrono reciprocamente secondo un modello di intervento territoriale integrato che infrange in maniera strutturale il rapporto tra produttore e fruitore così come i confini tra spazi di produzione e di sapere che nel Novecento erano tradizionalmente separati e che trovano invece nuove forme di relazione a partire dai processi di arte pubblica che si compiono col coinvolgimento delle comunità locali.

LUNEDÌ 2 AGOSTO

 Il festival inaugura il 2 Agosto a Orani. Dopo i saluti e la presentazione del programma nella piazza centrale sotto il pergolato, si innalzerà sui cieli di Orani l’installazione partecipativa Aerocene concepita da  Tomàs Saraceno nell’ambito del programma di arte pubblica, un’opera collettiva costituita da un pallone aerostatico, frutto di un lavoro corale pensato come un invito a partecipare alla sfida per la costruzione di una Mappatura contro l’estinzione, in un’ottica open-source e collaborativa che traccia un momento simbolico di elevazione attraverso la cura del territorio. Dopo questa apertura scenografica, sempre sul tema del rapporto tra arte e ambiente, andrà in scena nel Giardino del Museo Nivola una preview della performance dell’artista Andreco e a seguire un concerto per pianoforte e voci a cura della Fondazione teatro Lirico in dialogo con la ricca tradizione corale del territorio. In apertura del festival anche Cristian Chironi che si insedierà nella ex Caserma attraverso una mostra personale mentre racconterà performativamente le connessioni  percorrendo al volante di una FIAT 127 special ribattezzata Camaleonte le strade che legano tra loro i 4 paesi e trasmettendo dialoghi radiofonici  con gli ospiti del festival invitati ad amplificare le narrazioni delle giornate e ad ascoltare aneddoti dal suo progetto  My House is a Le Corbusier.  

MARTEDÌ 3 AGOSTO

Il pomeriggio si apre a Orani al Museo Nivola con il concerto di Andrea Cubeddu e la presentazione  del libro di Danilo Lampis, mentre nell’ambito del programma di arte pubblica Enzo Cosimi  presenterà nella folgorante location di Campu Santu Vezzu a Orani Coefore in Barbagia, un’indagine sulle danze mediterranee ispirate alla tragedia greca con particolare riferimento al ruolo del femminile e dei modelli matriarcali in un percorso partecipativo e di contaminazione che vedrà il coinvolgimento di danzatrici di ballu tundu del territorio. Starring della performance la musicista Lady Maru, attiva tra Roma e Berlino, che innesterà le sonorità dark techno con la densa musicalità dei cori tradizionali.  A seguire per le vie del Paese si terrà una Cena comunitaria animata dalla esibizione dei cori locali, mentre durante la giornata sarà possibile visitare le botteghe degli artigiani del legno e del ferro e andare alla scoperta del ricco patrimonio culturale. Parte anche la formazione per il territorio con l’apertura della Summer school “Giovani Artigiani di Comunità”, affidata a Roberto Covolo, che partirà dalle politiche giovanili attivate in Puglia con Bollenti Spiriti, e a Sardarch che insieme all’Associazione Interculturale NUR sta sperimentando in Sardegna la figura del  community manager. La sera il dibattito nella piazza del Comune  toccherà i temi dell’Economia civile per la riattivazione delle comunità.

MERCOLEDÌ 4 AGOSTO

Il 4 il festival si sposta a Ottana dove Andreco, artista e ingegnere ambientale, affascinato dalle capacità di risanamento degli organismi vegetali, con la sua parata per l’ambiente metterà al centro la questione dell’importanza delle piante nel ripristino ambientale e della fitodepurazione delle acque. Attraverso un percorso connettivo con le maschere e le danze tradizionali, in collaborazione con i Cori Locali, rifletterà sulla frattura di un dialogo con l’ambiente, rileggendo un territorio che a seguito della chiusura dell’impianto Enichem si pone con forza il tema delle dimissioni e del futuro di zone post-industriali dopo l’abbandono delle campagne.  Sempre al tema del lavoro e della lotta contro la disoccupazione è dedicato il lavoro del messicano   Carlos Amorales  che realizzerà un’opera video connettendo le tradizioni di Mamoiada e Ottana. Sulle scalinate della Chiesa romanica di San Nicolò andrà in scena il concerto a cura della Fondazione Teatro Lirico con un repertorio misto capace di coniugare sonorità classiche con musica colta ma di ispirazione popolare. La formazione sarà affidata a Luigino Bruni ed Elena Granata  per una giornata dedicata al tema  ”Comunità, economia e relazioni” con un approfondimento sul rapporto tra città e ambiente mentre la riflessione pubblica e partecipata si concentrerà sul Futuro e la rigenerazione di aree post industriali. Sempre sul fronte della formazione, si segnala l’imperdibile appuntamento a Orani per le bambine e i bambini di 8-11 anni con il Laboratorio di costruzione NIVOLA’S HORSE SCULPTURES  a cura di Annalisa Cocco e Cristiana Arangino dell’Istituto Europeo di Design, mentre a Ottana apriranno le botteghe degli artigiani locali per un invito a scoprire le più antiche tradizioni e sarà possibile partecipare a dei percorsi di visita in tutto il territorio.

GIOVEDÌ 5 AGOSTO

Agli adolescenti e con la loro partecipazione è  rivolta la performance Spirit di Mara Oscar Cassiani, il 5 agosto a Mamoiada: un viaggio spettacolare e installativo basato sul passaggio dalle maschere tradizionali vernacolari della Sardegna verso i rituali contemporanei giovanili contemporanei e sulla commistione del ritmo della trance del rito tradizionale con quello della musica elettronica digitale, Premio Digital Live, Romaeuropa. Sempre alle contaminazioni musicali è dedicato il concerto curato dalla Fondazione Teatro Lirico nel suggestivo sito archeologico delle Domus de Janas. Non mancheranno neanche le sfilate dei Mamuthones e l’esibizione dei cori locali nell’ambito di una vera e propria festa comunitaria con l’apertura delle cantine vinicole e la partecipazione dei produttori locali che allieteranno anche i palati più esigenti. Per chi è interessato a immergersi nel patrimonio culturale saranno aperte le  botteghe degli artigiani che si tramandano di generazione in generazioni i ricchi saperi legati alle maschere, mentre partiranno durante la giornate i percorsi alla scoperta del territorio ricco anche sotto il profilo archeologico. In piazza il dibattito pubblico partirà dalla buona pratica di Mamoiada, paese che abita nelle connessioni  e le connessioni, per affrontare i temi delle pratiche agricole comunitarie e della valorizzazione delle risorse culturali, offrendo spazi di riflessione sui processi di sviluppo locale delle aree rurali nell’ambito di un dialogo con la cittadinanza. La Summer school della mattina sarà dedicata invece ai temi della “cittadinanza attiva e mobilitazione” con la partecipazione di Marianella Sclavi, che rifletterà sull’Ascolto attivo e il ruolo decisivo dei giovani per un upgrading della democrazia, e Leonardo Becchetti che aprirà lo sguardo sulla mobilitazione dal basso e i nuovi mercati.

VENERDÌ 6 AGOSTO

La tappa di Orgosolo vedrà la restituzione performativa e installativa della ricerca di Claudia Losi  che si interroga sui saperi, le sonorità e le tradizioni tra l’artigianato, il cucito e il ricamo. Con la collaborazione delle donne tessitrici del paese, l’artista genererà non solo trame tessili, ma anche narrazioni, favole,  rinsaldando le relazioni (anche in forma simbolica) con la comunità. Il canto femminile sarà al centro di una ricerca che si colloca all’interno di una più ampia mappa di voci e cammini corali che si attivano nelle maglie del lavoro condiviso. Sempre alla musica è dedicato l’appuntamento a cura della Fondazione Teatro Lirico in dialogo con i protagonisti locali, mentre il viaggio alla scoperta del territorio prevede i percorsi di visita a siti culturali e paesaggistici di grande pregio e alle botteghe artigianali. La chiusura della Summer School “Artigiani di comunità”, dedicata ai temi “Rivoluzione del lavoro e generatività”, è affidata a Vittorio Pelligra che approfondirà le opportunità per le aree interne offerte del lavoro smaterializzato e a  Maria Turtur Minervini che racconterà l’esperienza della Fondazione Minervini che porta avanti pratiche generative a fianco agli ultimi della società. In piazza si parlerà di beni comuni e di gestione comunitaria del patrimonio, dell’evoluzione della pratica degli usi civici e dei modelli di gestione comunitaria delle terre verso forme strutturate di commoning  capaci di promuovere la costruzione di nuovi servizi, la valorizzazione integrata delle risorse territoriali e infine la produzione di valore aggiunto.

SABATO 7 AGOSTO

Si ritorna il 7 a Orani per la festa finale, in un atto di riconnessione che si amplifica grazie alla presenza di Fabio Saiu, che nell’avviare la sua residenza indaga la relazione tra fotografia e natura e quella dell’artista e performer Gianmarco Porru che riflette sulla nozione di abitare temporaneo e di teatro continuo, attraverso la costruzione di un teatro artificiale destinato a ospitare incontri, confronti e perfomance.
Cori, artigiani, maschere, e performer convergeranno nel borgo per ripensare e rivivere insieme la coralità.